ARTE: Palermo, l’incanto dei teatri italiani nella mostra di Patrizia Mussa a Villa Zito

by Carmela Grasso
Palermo
7 Giugno 2024
8 Settembre 2024

La Fondazione Sicilia presenta “Teatralità. Achitetture per la meraviglia”, oltre 70 immagini con interventi di coloritura a mano. Progetto a cura di Antonio Calbi. Esposta anche la collezione di incisioni del ‘700 con le vedute dei teatri antichi di tutta la Sicilia. Visite fino all’8 settembre

Palermo, 30 maggio 2024 – Dal 7 giugno e fino all’8 settembre, Villa Zito a Palermo ospita la mostra di Patrizia Mussa Teatralità – Architetture per la meraviglia”, a cura di Antonio Calbi.

Di formazione fotografa d’architettura, Patrizia Mussa ci mostra oltre 70 immagini di grande formato con interventi di coloritura a mano che restituiscono un percorso di analisi sulla teatralità in architettura e sulla qualità scenica dei teatri di tutta Italia. Luoghi deputati “ad esercitare l’immaginario”, come scrive il curatore, e che l’artista rilegge e riconsegna in una luce nuova e piena di incanto. La mostra è promossa da Fondazione Sicilia, prodotta da Studio Livio con il sostegno di Gemmo SpA e ha il patrocinio del Comune di Palermo e dell’Assessorato comunale alla Cultura. Sarà inaugurata giovedì 6 giugno (ore 18) e aperta al pubblico dall’indomani.

Dai primi teatri non provvisori di Vicenza, Sabbioneta (MN) e Parma – che segnano il passaggio dai teatri di corte agli edifici veri e propri – al Teatro alla Scala di Milano, dal Teatro San Carlo di Napoli al Teatro La Fenice di Venezia, dal Teatro Regio di Torino al Teatro Argentina di Roma, dal Teatro della Pergola di Firenze al Teatro Massimo di Palermo, unitamente ad alcune architetture che testimoniano la vocazione “teatrale” di certa architettura civile italiana: come la Reggia di Venarìa, quella di Stupinigi, la Reggia di Caserta, Palazzo Grimani a Venezia.

In mostra non sono solo fotografie descrittive del sontuoso patrimonio architettonico teatrale, ma è l’idea stessa del teatro quale “agorà sociale”, luogo per la comunità in cui riunirsi, guardare ed essere guardati, sorta di tempio laico “dove può affiorare l’intangibile – spiega il curatore Antonio Calbi – e dunque sono ambiti dell’anima, della visione e dell’ascolto (…) “spazi liminali” dove è possibile superare il dato reale per provare a sfiorare il mistero che si nasconde dietro le cose”.

Concepita come mostra itinerante e ancora “in divenire” – l’artista ha infatti in programma di completare il progetto con altri celebri teatri italiani – per l’esposizione a Villa Zito il progetto “Teatralità – Architetture per la meraviglia” si arricchisce di altre nuove opere ancora inedite: sono il Teatro greco di Segesta (II sec. a C.), uno dei gioielli del patrimonio archeologico dell’isola; il Teatro Politeama di Palermo; la settecentesca Villa Palagonia di Bagheria, visitata e resa celebre da Goethe nel suo Viaggio in Italia e nota già da allora per le eccentriche sculture di mostri che la decorano; e infine il Teatrino settecentesco che, a inizio ‘900, Ottavio Lanza di Branciforte, principe di Trabia, portò con sé a Parigi facendolo smontare da Palazzo Butera. Il teatrino è oggi allestito della sede parigina dell’Ambasciata d’Italia (rue de Varenne) in Francia.

A completare il progetto espositivo su Palermo, sempre sul tema dei teatri, è il cameo della Fondazione Sicilia che, attingendo alla sua ricca collezione d’arte, squaderna ai visitatori una selezione di incisioni d’epoca con la sezione “Teatri antichi di Sicilia nella collezione di stampe e disegni della Fondazione Sicilia”, a cura dello storico dell’arte Sergio Troisi.

In mostra sono stampe, disegni e volumi di viaggio (Jean Houel e Peter de Wint) che nella stagione tra fine Settecento e inizi Ottocento – l’epoca d’oro del Grand Tour – diedero un contributo decisivo alla riscoperta dei siti archeologici siciliani (Catania, Calatafimi, Segesta, Siracusa, Taormina), consegnando alla moderna cultura europea forme e modelli dello spazio scenico del mondo classico. Accanto a celebri vedutisti come Houel e ai taccuini di viaggio di Spencer Compton, figurano incisioni mai esposte di pittori, paesaggisti e litografi del XVIII e XIX secolo come Benoist, Berthault, Chatelet, Coiny Debris, De Morogues, Gigante, Leicht e Marinoni.

“Sono felice di inaugurare il mio mandato – afferma Maria Concetta Di Natale, nuova Presidente della Fondazione Sicilia – con una mostra fotografica di eccellenza, che ripercorre la storia e la trasformazione dei teatri non dimenticando le meraviglie della Sicilia. Una mostra arricchita da preziosi disegni e stampe sui teatri antichi dell’isola, di cui la Fondazione è custode e che in questa occasione sarà ancora più conosciuta dal pubblico per una maggiore diffusione e conoscenza”.

Dopo Palermo, la mostra di Patrizia Mussa “Teatralità – Architetture per la meraviglia” – che ha debuttato a Milano (Palazzo Reale) nello scorso dicembre – proseguirà il tour a Roma, Vicenza e, nella primavera 2025, a Parigi, nelle sale del settecentesco Hôtel de Galliffet, sede dell’Istituto Italiano di Cultura.

La mostra è accompagnata da un volume edito da Silvana Editoriale & Studio Livio, con testi di Antonio Calbi, Gabriel Bauret, Giovanna Calvenzi, Nicola Fano, Simone Percacciolo. Visite dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19). Biglietti: intero 5 euro, ridotto 3. INFO www.villazito.it

Note Biografiche

Patrizia Mussa vive e lavora tra Torino e Parigi. Si laurea in Filosofia e si specializza in antropologia culturale alla Sorbonne. Inizia a lavorare come fotografa con reportage sportivi e geografici. A Milano, negli anni Settanta, lavora in ambito pubblicitario come producer, direttore della fotografia e regista di documentari. Dal 1985 si stabilisce a Torino, lavora come picture editor per Studio Livio e per la Pacific Press Service di Tokyo; realizza servizi fotografici per importanti riviste di architettura e interior design e gruppi editoriali come Condè Nast e Taschen.

La fotografia di architettura, di interni e il paesaggio sono i campi fondamentali della sua attività professionale e della sua ricerca. Sono numerosi i progetti a cui ha lavorato, tra i più recenti: Teatri Photopastel Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, 2019; Parigi nel 2020 alla Galerie XII; a Pietrasanta con Paola Sosio Contemporary Art e Claudio Composti; a Torino nel 2022 al Museo Ettore Fico Photopastel a cura di Andrea Busto; WarlessTheatres – dedicato ai paesaggi dell’Afghanistan Yemen ed Ethiopia, con immagini realizzate quando ancora erano luoghi accessibili, riserve di culture e risorse, oggi riletti con nuove sequenze e cromie inedite realizzate a mano (Biennale du Monde Arabe Contemporaine, Paris 2019 Institut du Monde Arabe / La Maison

Européenne de la Photographie); Le Temple du Soleil,sguardo sull’architettura dell’utopia dell’architetto filosofo Jean Balladur (Palazzo Morando a Milano, a Montpellier-PierresVives, progetto di Zaha Hadid, a Villa Savoye-Le Corbusier a Poissy Parigi, e alla Wilmotte Gallery nei Lichfield Studios di Londra); La Buona Ventura Etranges Etrangers – Ritratti di italiani a Parigi, su incarico di JeanLuc Monterosso (Maison Européenne de la Photographie de Paris, con una personale durante “Un été Italien” dedicata alla fotografia italiana).

Le fotografie di Mussa sono state esposte e fanno parte di importanti collezioni museali quali la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, il Museum of Photography di Mosca, la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Palais des Beaux Arts di Lille, oltre ad essere presenti in prestigiose collezioni pubbliche e private in Europa, negli Stati Uniti e in Estremo Oriente.

Antonio Calbi ha diretto il Teatro di Roma (Teatro Argentina e Teatro India), il Teatro Eliseo, sempre a Roma; il settore spettacolo, moda e design del Comune di Milano con i sindaci Moratti e Pisapia; è stato sovrintendente dell’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) di Siracusa. Si è diplomato in organizzazione teatrale presso la Scuola di Teatro del Piccolo Teatro di Milano e si è laureato in semiologia dello spettacolo all’università di Bologna. Come operatore indipendente ha ideato e diretto progetti, festival, rassegne, eventi; ha collaborato alla cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006; ha curato volumi e cataloghi, ha insegnato presso accademie e università, è giornalista professionista ed è stato critico teatrale di “Repubblica”. Ha curato mostre dedicate allo scultore Arnaldo Pomodoro e Mimmo Paladino, a Umberto Passeretti e Matteo Basilè, al mito di Edipo indagato da artisti contemporanei (Siracusa, Galleria Regionale di Palazzo Bellomo; Matera, MUSMA, museo della scultura contemporanea; Parigi, Hotel de Galliffet). È curatore di volumi dedicati al rapporto fra architettura e teatro, allo spettacolo, ai progetti scenici di Arnaldo Pomodoro. Attualmente è direttore di chiara fama dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, vicepresidente dell’Accademia Nazionale di Danza, membro del consiglio di amministrazione della Triennale di Milano e del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano.